Intervista ad un Campione del Mondo: Vladimir Kramnik
- Alessandro Granaldi
- 8 mag 2014
- Tempo di lettura: 5 min
Aggiornamento: 25 set 2024

Qualche tempo fà Vladimir Kramnik ha rilasciato una gran bella intervista, condotta dalla brasiliana Clara Cavour a Parigi, subito dopo il rientro del campione da un tour di tornei della durata di un mese.Se siete interessati a capire le connessioni tra gli scacchi e l'arte, le similitudini tra gli scacchi e la vita, ma anche i più pratici risvolti che l'essere un giocatore di scacchi comporta, allora dedicatevi cinque minuti per immergervi nella vita di un Campione del Mondo di scacchi.La video intervista (in inglese) la trovate http://en.chessbase.com/post/interview-with-vladimir-kramnik. Quello che segue è un estratto tradotto in italiano.
Buona lettura
GLI SCACCHI COME ARTE..
Ogni grande giocatore ha il proprio stile di gioco - un pò come i pittori . Se vedi un dipinto dici con sicurezza "Ok , questo è Modigliani" o Raffaello, perché la peculiarità dell'artista non può essere confusa con quella di chiunque altro. Lo stesso accade con gli scacchi e questo ci fa capire che si tratta di arte. I giocatori di scacchi sono tutti differenti per stile ed hanno un proprio modo di vedere il gioco, e questo lo si può apprezzare quando si osservano le loro partite.Provengo da una famiglia di artisti : mio padre è un pittore , mia madre è una musicista. Quando ho iniziato a giocare a scacchi , nell' ex Unione Sovietica, questa disciplina era molto popolare ed era considerata una tra le professioni artistiche più rispettate e più d'elite, forse ancor più che la musica classica o la pittura. Questo probabilmente è stato uno dei motivi che mi ha avvicinato al gioco e che mi ha appassionato. Se non mi fossi avvicinato agli scacchi probabilmente mi sarei comunque mosso in ambito artistico, forse nella pittura o nella musica, anche se non mi sento molto portato per nessuna di queste due sfere artistiche.
IL TALENTO NEGLI SCACCHI..
Non mi considero un genio, seriamente, e seriamente non credo di esserlo. Naturalmente sono portato per il gioco, avendo buone capacità analitiche superiori rispetto alla media. Ma non c'è bisogno di essere un genio per diventare un giocatore di scacchi di fama mondiale. Entrano in gioco molte altre qualità, forza di carattere e soprattutto la capacità di apprendimento. Se sei uno che apprende molto rapidamente significa che hai talento e questa capacità di apprendere è una caratteristica comune che ho notato in tutti i migliori giocatori, ma anche nei migliori musicisti e artisti in genere. Queste persone, quando si ritrovano nel loro ambito, imparano davvero molto velocemente e questo è quello che viene chiamato talento.Personalmente ritengo che una bella partita a scacchi sia quella in cui tutto appare molto logico, ben costruito ed eseguito, con un chiaro filo conduttore dall'inizio alla fine. Questa è a mio parere la definizione più precisa quando si parla di "padronanza della strategia di gioco". Per molti altri giocatori l'essenza del gioco è più da ricercarsi nella immaginazione, a volte anche nelle decisioni assurde o paradossali. Ma io credo più nel classicismo degli scacchi, così come nell'arte. Mi piace la bellezza del gioco espressa con purezza.
GLI SCACCHI E LA VITA. DIFFERENZE E SIMILITUDINI..
Rispetto alla vita, negli scacchi c'è molto più rigore. Nella vita si può essere fortunati, si può nascere in una famiglia molto ricca, si possono fare cose folli e farla franca. Ma negli scacchi bisogna essere molto disciplinati nel modo di pensare. Tuttavia ci sono davvero un sacco di cose che accomunano gli scacchi alla vita : a volte bisogna sacrificare qualcosa per ottenere dei vantaggi, valutando il quadro complessivo della situazione, altrimenti non potrai mai essere un buon giocatore. Ecco, questo aspetto lo ritroviamo anche nella vita.
GLI SCACCHI COME SVILLUPPO DEL PENSIERO RAZIONALE..
Mia figlia ora ha cinque anni ed ho iniziato a insegnarle il gioco, mentre il piccolo ha solo un anno, un pò presto per insegnarglielo ;-). La maggior parte dei genitori danno ai loro figli, verso i 5-7 anni, la possibilità di imparare qualcosa: il nuoto, il calcio o altro, per lo sviluppo del corpo e delle capacità fisiche in generale. A mio parere però la capacità mentale è più importante; soprattutto nel periodo delicato tra i cinque ei dodici anni, proprio quando quando il cervello ed il pensiero razionale si stanno costituendo, è molto importante lavorare sullo sviluppo delle capacità mentali. Gli scacchi ovviamente non sono l'unico modo, ma rappresentano un ottimo strumento per sviluppare l'intelletto del bambino.
GLI SCACCHI. L'ETA' E L'ESPERIENZA..
Gli scacchi, come qualsiasi altro sport, ad un certo punto della vita diventano piuttosto difficili da giocarsi al massimo livello. Dopo quarant'anni è davvero dura, perché il gioco implica un notevole dispendio di energia. Se qualcuno cercasse di risolvere problemi matematici per quattro ore di fila, sarebbe esausto come se fosse appena uscito da una sala fitness! Anche l'attività mentale è faticosa e richiede parecchia energia; si tratta di un diverso tipo di energia in gioco, ma delle quale si ha forte necessità. Ricordo quando ho giocato il match del Campionato del Mondo nel 2000 contro Garry Kasparov, durato tre settimane; giocammo sedici partite. Alla fine del match avevo perso circa dieci chili senza essere a dieta! Il dispendio energetico fu abnorme! Ecco perché invecchiare non è un vantaggio per i giocatori di scacchi. Questo problema è più evidente quando si affrontano avversari giovani. Ho 38 anni e posso già considerarmi una sorta di veterano nel gioco e comicio a provare su di me come giocare contro giovani avversari stia costituendo una sorta di handicap fisico. D'altra parte però ho più esperienza, che è utile per valutare le diverse situazioni alla scacchiera, e forse anche un carattere un più forte e delineato.
COSA FARE DA GRANDE..LE PRIORITA' NELLA VITA..
Mi interessano molti campi nella vita, quindi sono sicuro che troverò la mia strada anche nel momento in cui dovrò smettere di giocare a scacchi a livello professionistico. Ma al momento però riesce ancora a divertirti con questo gioco, anche se con una famiglia ho meno tempo da dedicare alla preparazione, a differenza della maggior parte dei miei giovani avversari. Ad ogni modo gli scacchi per me non sono la cosa più importante nella vita. La vita privata, la famiglia, i bambini, loro sì che sono al primo posto. Al momento Sono felice di come stiano andando le cose e sono pienamente consapevole che verrà il giorno in cui non sarò in grado di competere con i migliori giocatori del mondo.
LA SFIDA CON SE STESSI..
Non sono un "tipico" giocatore di scacchi e neanche un "tipico" sportivo; in effetti sono abbastanza sorpreso che sia riuscito a raggiungere questi traguardi negli scacchi , perché dentro di me non mi sento uno sportivo. Non mi importa di competere , di essere il migliore. La maggior parte degli altri giocatori - Magnus Carlsen, Garry Kasparov , Anatolj Karpov- competono per vincere in qualsiasi attività che svolgono, anche nel solo giocare a carte o qualsiasi altra cosa. A me davvero non interessa più di tanto. Naturalmente non mi piace perdere a scacchi, ma vincere per me non è un obiettivo, non è un must. Non sono mai stato fissato col risultato e questo è molto insolito negli scacchi. La maggior parte dei giocatori sono molto determinati a vincere. La mia motivazione principale è quella di fare del mio meglio e di fare qualcosa che è al di là dei miei limiti, cercando di migliorarmi.Quando ho avuto la possibilità di giocare Kasparov nel Campionato del Mondo per me è stata una sfida, la più importante sfida possibile. Garry non era solo il miglior giocatore, ma in quel periodo era anche all'apice della sua forza scacchistica. Essere riuscito a vincere questo match è stato piuttosto inaspettato. Sapevo che avrei potuto riuscirci, ma non ne ero sicuro è probabilmente è proprio questo il motivo per cui ci sono riuscito, perché in questa sfida con me stesso ho dovuto dare tutto! Non era in ballo tanto la vittoria per me, quanto piuttosto la sfida interna con me stesso. Questo è il mio modo di vivere , di giocare a scacchi e probabilmente questa attitudine mi accompagnerà per il resto della mia vita.
Traduzione a cura di Alessandro Granaldi
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